sabato 12 aprile 2008

A MIO PADRE

Caro papà
Quei pochi anni passati in tua compagnia vanno ricordati.
Oggi è un giorno particolare: mi sei venuto in sogno!
Questo è un bel giorno da ricordare.
Sono oramai tantissimi anni che sei stato chiamato dal Signore.
Un salmo mi ricorda che la vita può durare un istante o un secolo.
Se ci penso…
Mi sembra che tutti questi anni siano volati, come parole buttate la per caso.
Caro papà, continuo a piangere la tua morte, mi potrei rassegnare.
Mi potrei dire che in questa vita siamo solo di passaggio o potrei dire.
“ quel che stato e stato “ ma mentirei.
Mi è sempre mancata la tua figura, ho vissuto con un piccolo ricordo.
E continuo a portarlo sempre con me.
Adoro pensare a quei piccoli istanti…
Quanto tempo è passato!
Eppure sembra ieri l’inizio di questo viaggio fatto di ricordi, di misteri.
Di sogni, di gioia e di dolore.
Svegliarsi al mattino e rendersi conto che la realtà è tutta un'altra cosa.
Ora di reale mi rimane solo un piccolo ricordo da conservare gelosamente.
Campane che suonano a festa oppure tristi rintocchi per chi ci ha lasciati per sempre.
Un vecchietto un giorno mi ha detto:
“A che serve essere tristi se son cose che appartengono alla volontà di Dio!”
Soffrire per la morte che fa parte della vita a pensarci è un controsenso…
Ma io adoro piangere e soffrire nel ricordare un padre goduto solo
per pochi istanti di una vita cosi lunga.
Mi son fermato a pensare a come ci si può rassegnare alla perdita di chi ci ha dato la vita.
Ricordi, sentimenti, amore, gioia: sono queste le cose che mi fanno piangere,
e vivere con un ricordo di un piccolo istante della tua esistenza.
Caro papà, questo mi fa piangere.
Quante volte ho pensato: “perché a te, papà?”
Molti dicono che è la volontà del Signore…
Io non so fino a che punto e giusta questa volontà.
Caro papà, io continuo a piangere la tua morte.

Vincenzo Cuppone

1 commento:

Anonimo ha detto...

E molto triste ma tanto tantissimo bella. Complimenti
Mauro da padova